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Giovanni Pilato: «Anche una persona con disabilità ha dei sogni da realizzare»


Ci sono realtà associative che danno un senso alla vita. Alla vita delle persone. E l'Associazione Disabili di San Cataldo è una di queste. Lo fa con generosità e quotidianamente, ormai dal lontano 1982 quando nacque. Opera nel campo delicato della disabilità, a concreto “sostegno anche delle famiglie dei soggetti trattati”, spiega una responsabile. I servizi che eroga questo importante organismo associativo sono numerosi e si sviluppano in due diverse sedi. Ne è presidente, acuto e sensibile, Giovanni Pilato, che da tutti viene riconosciuto come l'essenziale punto di riferimento.

Presso la sede di via Napoli 44/C (vi sono ubicati gli uffici amministrativi), la struttura ospita la “Casa per ferie”. Sostanzialmente “organizza per tradursi all'occorrenza in un ambiente capace di dare aiuto e sostegno alle normali attività quotidiane”, ci riferisce una fonte qualificata. E poi c'è la “Comunità residenziale per disabili Dopo Di Noi” per diverse forme di disabilità che “iniziano con un percorso dolce – nel breve e medio termine – finalizzato al definitivo inserimento nell'eventualità che la famiglia non potrà più occuparsene”, dichiara il presidente Pilato.

Inoltre, è attivo un efficiente Servizio Mensa (doccia e lavaggio della biancheria) per i soggetti in grave disagio economico, in convenzione con il Comune di San Cataldo. E' funzionante anche “Servizio un Taxi per Amico”. In pratica, utilizzando un bus donato all'associazione da The Rotary Fondation “si supportano tutte quelle persone impossibilitate ad uscire da casa, nello svolgimento delle normali attività quotidiane (spese varie, visite mediche, disbrigo pratiche)”.

“Anche una persona con disabilità ha dei sogni - prosegue il dinamico presidente -, dei progetti e dei desideri da realizzare, ma perché ciò sia possibile è necessario agire in diversi settori, con impegno e dedizione”. Oltre a Giovanni Pilato, l'organismo dirigenziale comprende: Maria Francesca Tona (vice presidente), Rosario Lo Cascio (tesoriere) e Giuseppe Raimondi (consigliere). Questo è, di fatto, il Consiglio direttivo. Oltre a queste cariche sociali, vi sono alcune figure di riferimento: Tullio Micciché (coordinatore volontario), Maria Carmela Ormando e Giuseppe Giordano (responsabili delle strutture).

L'altra sede è in contrada Roccella. E viene ospitato il Centro socio-terapeutico “La Mongolfiera” (centro diurno per soggetti diversamente abili, regolarmente iscritto all'Albo regionale - Legge 22/86 - diretto dal dottor Cataldo Torregrossa). Qui vengono offerti spazi ludico-ricreativi finalizzati all'acquisizione delle autonomie personali. Inoltre, viene fornito anche il servizio di accompagnamento e trasporto. Un'associazione ben strutturata, organizzata impeccabilmente. “La nostra associazione - ribadisce il presidente Giovanni Pilato - nasce dalla volontà di dare risposte concrete al territorio, ed è stata fortemente voluta da un gruppo di genitori e di sostenitori che con caparbietà hanno seguito il mio impegno. Oggi siamo riusciti a garantire sebbene con molti sacrifici, diversi servizi e continuiamo ad operare per accrescere ulteriormente le nostre competenze e le collaborazioni con altre realtà locali e non solo”. “Chiunque conosce e viene a contatto con l'Associazione Disabili di San Cataldo, sia come ospite o semplicemente da visitatore, respira un clima di famiglia e cordialità”, le fa eco la vice presidente Maria Francesca Tona.

Un'associazione integrata nel contesto territoriale, che partecipa alle varie progettualità inerenti alla disabilità e ad innumerevoli eventi culturali, teatrali, musicali e di formazione. Tutte iniziative che riscuotono enorme successo e palpabile interesse. Ha dato vita anche all'evento denominato “Social Show” giunto ormai alla terza edizione che ha visto protagonisti gli ospiti della struttura quali attori principali e ha coinvolto tutte le associazioni del settore che in diversi modi hanno partecipato all'evento. Ecco, l'Associazione Disabili di San Cataldo dà un senso alla vita. Soprattutto rende protagonisti attivi i più deboli e sfortunati. Ridà una dignità alle persone. Chapeau!


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